Impronta dentale digitale

Impronta Dentale Digitale: addio a fastidiose paste e alla nausea

Stanco di trattamenti  fastidiosi ?

L’impronta dentale tradizionale, per  il paziente è una delle esperienze più spiacevoli che si possa vive dal  dentista. Cattivo gusto seno  soffocamento, nausea e conati di vomito  sono solo alcuni degli aspetti più comuni e  negativi di questa pratica. In alcuni rarissimi casi il paziente rifiuta il trattamento sapendo di dover affrontare questa pratica.

L’impronta dentale digitale è l’evoluzione tecnologica della classica impronta dentale, grazie alle più moderne tecnologie 3D in ambito odontoiatrico, in meno di 5 minuti si riescono a ricreare impronte virtuali delle arcate dentarie. Il tutto è possibile grazie allo scanner intraorale,  uno strumento dotato di  telecamere ad altissima risoluzione, che raccolgono le informazioni,  processate dal  software che ne riproduce il modello delle arcate dentarie in 3D. 

Le impronte dentali digitali  favoriscono la comunicazione tra medico e paziente,  dando  la possibilità di vedere un’immagine ingrandita  a 360 gradi della tua bocca, ti permetterà di capire meglio le problematiche e le opzioni terapeutiche

Quali sono vantaggi dell’impronta dentale digitale ?

Rapidità: il rilevamento delle impronte avviene in pochissimi minuti

Precisione: rischio di errore limitato, dovuto dall’assenza di fattori esterni e contrazioni o alterazioni del materiale,  garantendo massima precisione e di qualità;

Minima invasività: puntali sottilissimi di massimo 18 mm  consentono ingombri ridotti, come utilizzassimo lo specchietto

Confortevole: nessuna pasta che “riempie la bocca”  e nessun gusto sgradevole, di conseguenza addio a nausee e conati di vomito

Quando utilizziamo l’impronta digitale digitale

Lo scanner intraorale non è solo uno strumento per la rilevazione delle impronte, ma un fedele strumento che ci consente  già in prima visita di raccogliere informazioni  utili a fare diagnosi. Inoltre viene utilizzato per la maggior parte delle branche dell’odontoiatria come:



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Trattamenti

Sedazione cosciente dal dentista

Che cos’è la sedazione cosciente dal dentista?

La sedazione cosciente  dal dentista è tecnica in odontoiatria che consente  ai pazienti ansiosi e più sensibili di affrontare le sedute dal dentista in uno stato di benessere psico/fisico. La sedazione cosciente è un tipo di anestesia impiegato in diverse branche della medicina e che, negli ultimi anni, ha conosciuto un discreto sviluppo anche in ambito odontoiatrico. Il paziente è sveglio e in costato contatto con l’ambiente e i professionisti, inoltre è  in costante monitoraggio dei parametri vitali: pressione, frequenza cardiaca/respiratoria e saturazione.  Per questo in alcuni casi può essere usato per aumentare la collaborazione in pazienti ansiosi, ed evita anche i lievi fastidi connessi con l’esecuzione dell’anestesia locale.

Quali sono le tecniche di sedazione cosciente dal dentista? 

La tecnica prevede la somministrazione o per via inspiratoria, di una miscela di gas assolutamente sicura, oppure per via endovenosa di farmaci come delorazepam o diazepam. Il protossido di azoto (N2O), conosciuto anche come “gas esilarante”, è usato dagli Odontoiatri sin dalla fine del XIX secolo. Esso produce, per il solo periodo di esposizione, una sensazione di rilassamento, senza però indurre addormentamento, né far perdere del tutto il contatto con il medico e con il mondo esterno.

La sedazione cosciente dal dentista per via endovenosa, è composta da due step, il primo prevede una pre sedazione, attraverso l’assunzione per via orale di alcune gocce di ansiolitici, poi la sedazione vera e propria nella quale il medico somministra per via endovenosa il farmaco. La sedazione endovenosa consente di regolare più facilmente l’effetto e la durata , poter somministrare altri farmaci come antidolorifici e cortisone, oltre a avere un azione rapidamente reversibile. 

Presso lo studio dentistico dott. Tiziano Paccagnella, ci avvaliamo di un’odontoiatra sedazionista che collabora con noi per aiutare i nostri pazienti ad affrontare la “fobia” e l’ansia. 

ISTRUZIONI POST ESTRAZIONE O CHIRURGIA ORALE

ISTRUZIONI POST ESTRAZIONE O CHIRURGIA ORALE

ISTRUZIONI PAZIENTE POST- CHIRURGIA ORALE

Farmaci: attenersi scrupolosamente alle prescrizioni:

Terapia anti-dolorifica: all’occorrenza secondo secondo dosaggi consentiti.

ATTENZIONE: non assumere farmaci contenenti acido salicilico o salicilati in generale (Aspirina etc). AUMENTANTO IL SANGUINAMENTO e Prolungano i tempi di coagulazione 

 

istruzioni post estrazione

Ghiaccio: Applicare esternamente un impacco freddo o ghiaccio sintetico in corrispondenza della parte operata solo nelle ore successive all’intervento con applicazioni di 15 minuti ad intervalli di 30 minuti, per circa 2 ore 4 applicazioni.

ATTENZIONE: l’uso eccessivo può essere dannoso!

Sciacqui: Non eseguirne per le prime 12 ore. Utilizzare un collutorio spray (CLOREXIDINA ) 3/4 volte al giorno per 7/10 giorni nella zona operata. Successivamente usare una soluzione di acqua e acqua ossigenata a 12 volumi in parti eguali, oppure clorexidina allo 0,20%, o ancora un antisettico orale del commercio.

Sanguinamento: In caso che il sanguinamento continui, metta un tampone di garza o di ovatta sulla ferita e prema con le dita o stringendo i denti. La compressione deve durare per almeno 20 minuti, senza rimuovere o cambiare il tampone. Eviti di sdraiarsi e applichi una borsa di ghiaccio sulla guancia. Si può apllicare  1 fiala di UGUROL, ed usarla come di seguito: mezza fiala da deglutire e mezza fiala sulla garza applicata nella zona interessata, o in alternativa bagnare una garza con acqua ossigenata. In caso di ripresa del sanguinamento, contatti lo studio.

Alimentazione: Mangiare cibi morbidi e freddi possibilmente liquidi o semi liquidi per le prime 12 ore. Dal secondo giorno, cibi tiepidi e poi gradualmente, più caldi. Mangiare dalla parte opposta alla zona dell’intervento ed evitare cibi con “semini” (pomodori, sesamo, ecc ) per 15 giorni.

Igiene orale: sospendere le manovre di spazzolamento nella zona dell’ intervento per 24 ore. Le restanti zone devono essere lavare regolarmente. Successivamente spazzolare con delicatezza.

Modificazioni esterne: un gonfiore di entità variabile, a seconda della complessità dell’ intervento, fa parte dei normali processi di guarigione. Generalmente il fenomeno va attenuandosi fino a scomparire in 4/6 giorni. Ematomi possono formarsi con la possibilità di macchiarsi il viso, NON APPLICARE GHIACCIO, ma dal 4 giorno si possono fare impacchi caldo umidi. 

Per ogni altro dubbio, consultare telefonicamente lo studio allo 0498900221 oppure al 345 3065284‬

CONSIGLI PARTICOLARI

NON FUMARE E BERE ALCOLICI, NON FARE SFORZI FISICI 

All on 4  e All on 6

All on 4  e All on 6 ® e carico immediato sono due dei termini che più spesso sentiamo nominare quando si parla di chirurgia orale. 
La mancanza di uno o più denti, detta edentulia, è la condizione in cui è possibile pensare di ricorrere a impianti dentali per ristabilire le funzioni del cavo orale.

Cause e conseguenze dell’edentulia.

I processi di invecchiamento dell’organismo, unitamente a vere e proprie patologie – come la malattia parodontale –, ancora oggi possono portare alla perdita di tutti gli elementi dentari di un’arcata.                                                                   Ciò comporta, naturalmente, problematiche gravissime per quanto riguarda la funzionalità della masticazione, che risulta impossibile, ma anche in termini di estetica. La perdita di sostegno ai tessuti molli delle labbra (ruolo normalmente svolto dai denti), infatti, contribuisce a conferire alla persona un aspetto “vecchieggiante.

Come riabilitare l’edentulia: protesi mobile

Una prima e relativamente economica soluzione è rappresentata dalla protesi totale rimovibile, la classica dentiera. Questa è in grado di ripristinare un compenso masticatorio sufficiente, ma necessita di un sostegno di ossa, mucose e gengive importante, deve essere ben mantenuta dal paziente e talvolta richiede di raggiunge un compromesso sul piano estetico. Inoltre, la perdita di un dente – e a maggior ragione di un’intera arcata – comporta un graduale processo di riassorbimento osseo, che porta alla riduzione del volume di tessuto osseo disponibile. Questa condizione può rendere complesso stabilizzare la protesi mobile.

Come riabilitare l’edentulia: protesi fissa

Per tutti questi motivi, sempre più spesso la scelta si sposta su una riabilitazione di tipo fisso. Per ricorrere a una protesi fissa è necessario che le condizioni di salute generale e del cavo orale siano adeguate, e che sia presente il supporto osseo necessario per inserire degli impianti dentali.
Gli impianti dentali sostituiscono la radice naturale del dente permettendo di supportare una corona non più naturale, bensì protesica.

La metodica all on 4 o All on 6  

Per fortuna non sempre è necessario sostituire ogni singolo dente con un impianto. Un’attenta disposizione di un numero ridotto di impianti dentali, infatti, permette di sostenere il carico masticatorio di più denti e, addirittura, di un’intera arcata.
Una delle tecniche che sfrutta questo principio è detta All on 4 o All on 6 ®. La tecnica All on 4 ®, introdotta a partire dalla fine degli anni ’90 dal clinico portoghese Paulo Malo, si basa su procedimenti volti a ridurre i tempi chirurgici e protesici per riabilitare l’intera arcata.
Il termine inglese si traduce come “tutto su 4” o “tutto su 6” e delinea perfettamente il concetto: un’intera arcata dentale protesica sostenuta da quattro  o sei impianti, disposti in un modo ben preciso, lungo l’arco osseo.
Diminuendo il numero di impianti, la tecnica sopperisce anche alla necessità di ogni singolo impianto di essere alloggiato all’interno di un volume osseo adeguato. Tale aspetto consente di superare anche la principale limitazione della protesi mobile convenzionale, precedentemente accennata.
Carico immediato in implantologia
L’altro aspetto a cui la tecnica All on 4 ® viene costantemente collegata è quello del carico immediato. Con carico immediato si intende la possibilità di fissare una protesi totale provvisoria sugli impianti lo stesso giorno dell’inserimento degli impianti stessi. Spesso anche l’estrazione degli elementi dentari residui non più mantenibili viene svolto nella stessa seduta. 
Il carico immediato rappresenta un’opzione da tenere in considerazione anche quando si tratta di un singolo elemento o di pochi elementi, ma in questo caso molto spesso si sceglie di attendere alcuni mesi per permettere all’impianto una corretta osteointegrazione (ovvero l’intima unione tra osso naturale e impianto) e per poter gestire al meglio la guarigione dei tessuti molli intorno a esso.

DENTISTA IN GRAVIDANZA

 

Alla domanda si può andare dal dentita in gravidanza?

rispondiamo: Sì, si può andare dal dentista in gravidanza!

La gravidanza è uno stato fisiologico che determina una serie di cambiamenti sistemici e ormonali.

Tali cambiamenti, soprattutto quelli ormonali e legati al sistema immunitario, sono proprio il motivo per cui una donna durante la gravidanza dovrebbe prestare ancora più attenzione del solito all’igiene orale. 

Non solo quindi si può andare dal dentista in gravidanza, ma si deve.

Alcune delle modificazioni del tuo corpo  possono infatti determinare o peggiorare infiammazioni  (anche già pre esistenti) a livello dei tessuti gengivali e il conseguente sviluppo di malattie, come la gengivite o la parodontite.

La gravidanza,  è spesso legata a nausea e vomito, questi possono causare una maggior erosione dello smalto, rendendoli così più delicati e soggetti a sensibilità, usare e spesso a carie dentale

dentista in gravidanza

Primo trimestre

Durante il primo trimestre, il feto è in una fase di sviluppo molto delicata. 

Sconsigliamo perciò alle mamme in questo periodo l’utilizzo di farmaci e l’esecuzione di radiografie.

Possono, tuttavia, verificarsi eccezioni in caso di terapie d’urgenza e queste verranno perciò valutate insieme caso per caso.

Secondo trimestre

Durante il secondo trimestre, ad una donna in gravidanza possono essere prescritte alcune terapie odontoiatriche semplici e di breve durata. Se la donna presenta problemi ascessi o pulpiti, valutando ogni singolo caso assieme al ginecologo curante, possiamo anche prescrivere trattamenti con farmaci che sono considerati sicuri sia per la mamma che per il feto. 

Terzo trimestre

Durante il terzo trimestre rimangono valide le stesse accortezze che abbiamo descritto per il secondo. A questo punto della gravidanza, però, il dentista deve anche valutare la capacità della donna di resistere alla posizione supina, a causa dell’ingombro del feto.

Cara mamma,                                                                                                                                                                                                  

oggi ti scrivo per darti alcuni suggerimenti su come prendersi cura di te e di conseguenza del tuo bimbo!                              Devi sapere che la gravidanza è un momento molto delicato perché nel tuo corpo avvengono molti cambiamenti,  che potrebbero aggravare alcune situazioni già pre-esistenti. 

Eccoti le regole FONDAMENTALI:

  1. Assunzione costante di cibi zuccherato aumenta rischio di carie ed erosioni dentali; 
  2. Fuori dai pasti mangiare piccole quantità di cibo non zuccherato
  3. Mangiare gomme da masticare con xilitolo;
  4. Lavare i denti 2 volte al giorno
  5. Usare COLLUTORIO a base di bicarbonato sopratutto dopo nausea o vomito 
  6. Usare DENTIFRICIO al fluoro
  7. Prestare attenzione alle proprie gengive: se sanguinano ( gengivite), epulide gravidica; 
  8. Andare regolarmente dal dentista per un controllo e per sottoporsi a sedute di IGIENE PERIODICA

RICORDA: PRENDERSI CURA DI SE STESSI = AMARE TE E IL TUO BIMBO

Denti sensibili

denti sensibili

Il problema dei denti sensibili può presentarsi in diversi modi. Uno dei più comuni è una percezione di fastidio o  vere e proprie fitte di dolore . Tali disturbi sono la conseguenza di una reazione quando i denti entrano in contatto con sostanze particolarmente fredde, calde, acidi o dolci,  quindi cibi o bevande, oppure con lo spazzolino durante la pulizia.  

Le cause dei denti sensibili sono molteplici:

– presenza di carie: frequenti sono le carie del colletto dentale, oppure vecchie otturazioni infiltrate

– usura dentale spesso associata a problemi di digrignamento, serramento e bruxismo

– malattia parodontale o piorrea con riassorbimento osseo e successiva retrazione gengivale: le radici dei denti, non più protette dal tessuto osseo e gengivale, risultano maggiormente esposte alle variazioni termiche e chimiche che avvengono all’interno del cavo orale

– alterazioni congenite dello smalto

Quali sono i sintomi dei denti sensibili

Tipico sintomo dei denti sensibili è un senso di fastidio o dolore. Questo può avvenire se i denti sono esposti

  • Stimoli chimici, spesso causati dall’assunzione di sostanze particolarmente acide o agrodolci
  • Stimoli termici – associate all’assunzione di bevande o cibi freddi o caldi
  • Stimoli meccanici, come l’uso dello spazzolino e la stessa masticazione

In casi particolarmente gravi di denti sensibili, anche la sola aria inspirata dalla bocca può causare un senso di fastidio.

Come risolvere problema dei denti sensibili?

Per risolvere il problema radicalmente, è necessario intervenire direttamente sulle patologie che determinano l’ ipersensibilità dentale: il trattamento delle carie, delle eventuali infiltrazioni e della malattia parodontale, quando presente, rappresenta uno step basilare e necessario.

livello domiciliare è possibile migliorare il problema dei denti sensibili evitando l’assunzione di alimenti acidi e utilizzando dentifrici e gel desensibilizzanti.

L’igiene orale quotidiana deve essere eseguita con estrema cura, spazzolando i denti delicatamente magari con l’ausilio d spazzolini a setole medie o morbide.

livello professionale, è possibile applicare dei prodotti protettivi desensibilizzanti oppure compositi e resine in grado di rivestire le abrasioni dentali e le porzioni di dentina scoperta, un ottima altenaztiva meno invasiva è il laser a diodi. 

Nei casi più gravi, dove le precedenti soluzioni non hanno dato i risultati sperati, si deve ricorrere alla devitalizzazione

 

Ortodonzia invisibile con gli allineatori trasparenti

Chiunque entrando in uno studio odontoiatrico avrà sentito parlare almeno una volta di allineatori trasparenti, quelle mascherine invisibili che sempre più spesso vengono scelte in alternativa ai classici apparecchi ortodontici. Il vantaggio a livello estetico è evidente, ma andranno bene per tutti i pazienti?

Informarsi per tutelarsi

Nel mondo di oggi, l’accesso all’informazione è semplice e immediato. Per questa ragione ogni tematica deve essere attentamente filtrata per non farsi abbagliare da concetti “di moda”, ma non veritieri fino in fondo. 
La comunità medica e odontoiatrica ha il dovere di fornire al paziente indicazioni evidence-based, ovvero basate sulle conoscenze scientifiche disponibili. 
Anche trattamenti che promettono risultati immediati in modo apparentemente semplice richiedono grande preparazione specialistica ed elevata professionalità, e perché il rapporto medico-paziente funzioni questo bagaglio di esperienza deve essere trasmesso a chi ricerca tali cure.
Negli ultimi anni si è riscontrato un crescente interesse verso l’estetica del sorriso, e per questo si è sviluppata sempre più l’attenzione per “l’ortodonzia invisibile”, vale a dire quella basta sull’utilizzo di allineatori trasparenti. 

Cosa sono gli allineatori trasparenti?

Gli allineatori sono mascherine in plastica termostampata trasparente realizzate sulla base dell’impronta del cavo orale di ciascun paziente. 
L’impronta, eseguita nelle fasi iniziali del trattamento, può essere svolta con paste tradizionali o con uno scanner intraorale digitale. 
Gli allineatori trasparenti, una volta indossati, inducono delle forze che permettono lo spostamento ortodontico.
L’uso di allineatori trasparenti nel paziente adulto e nel minore
Solitamente questo tipo di trattamento trova indicazione nel paziente adulto, che negli anni ha riscontrato la perdita di simmetria nel proprio sorriso e che desidera riallineare la dentatura senza passare per un antiestetico apparecchio fisso classico.
Gli allineatori trasparenti possono essere una valida alternativa anche nel paziente in crescita, in cui questo approccio può dare degli ottimi risultati. In questo caso però, prima di poter giungere all’utilizzo delle mascherine, talvolta può essere necessario passare per apparecchi mobili e/o fissi.
Affinché il trattamento con allineatore vada a buon fine, è fondamentale che il paziente si attenga alle raccomandazioni del dentista. La mascherina deve essere tenuta in bocca tutto il giorno e la notte e rimossa solo per mangiare e per lavare i denti. Non tenere gli allineatori nel cavo orale il numero di ore sufficiente può portare a rallentamenti e addirittura al fallimento del piano di cura. 

Gli allineatori trasparenti vanno bene per ogni paziente?

Virtualmente, con gli allineatori si possono effettuare i principali spostamenti ortodontici: orizzontali, verticali e rotatori.
È possibile utilizzare gli allineatori per chiudere diastemi, ossia spazi aperti tra un dente e l’altro, (possibilità questa subordinata all’entità e alla posizione di tali spazi). Allo stesso modo, essi sono in grado di trattare i morsi profondi – cioè quei casi in cui gli incisivi superiori, in chiusura, vanno a coprire troppo i piccoli incisivi inferiori – finché questa condizione rimane di grado lieve o moderato.
Prima di intraprendere un trattamento con allineatori, l’odontoiatra dovrà comunque valutare che sussistano le condizioni adatte. 

Possono rappresentare un ostacolo alla terapia ortodontica:

presenza di malattia pardontale attiva;presenza di restauri protesici complessi, come ad esempio ponti e impianti; mancata capacità del paziente di rispettare in modo costante e per lunghi periodi le indicazioni fornite dal dentista.
È infine importante ricordare che in medicina non esistono terapie universalmente applicabili, e pertanto bisogna affidarsi al giudizio del curante per intraprendere il percorso terapeutico più adatto. 

nuvola allineatori invisibili

42°mese della prevenzione andi mentadent

Torna a ottobre il Mese della Prevenzione Dentale, l’unico progetto di prevenzione odontoiatrica attivo su tutto il territorio nazionale fin dal 1980, promosso da ANDI in collaborazione con Mentadent. Denominatore comune indiscusso di questa 42° edizione la relazione tra Dentista e paziente.

Grazie a questa importante iniziativa, che coinvolge a titolo volontario oltre 10.000 dentisti ANDI, distribuiti in tutta Italia, i cittadini potranno effettuare una visita preventiva e valutare il proprio stato di salute orale e quello di tutti i loro familiari. Al termine della visita, ogni singolo individuo riceverà utili consigli personalizzati, relativi alla sua salute orale che, anche grazie a questa iniziativa e all’efficacia del modello assistenziale basato sul dentista libero professionista, oggi è fra le migliori in Europa.

Vuoi effettuare una visita preventiva?

Chiama  allo 0498900221 

Impronte digitali

impronte digitali 3D

Basta  prendere le impronte con sgradevoli paste, da oggi diventa tutto più semplice con le impronte digitali in 3D. All’interno dello studio potete trovare le più moderne tecnologie digitali, che aiutano il professionista nel migliorare la sua pratica clinica ma allo stesso tempo mettono a disposizione del paziente la massima precisione e qualità,  migliorando notevolmente il confort durante il trattamento.

Lo scanner intraorale 3D è un grado di rilevare impronte dentali in formato digitale  con la minima invasività e disturbo per il paziente; inoltre ci permettono di comunicare con maggior precisione e velocità con il laboratorio odontotecnico e di pianificare al meglio gli interventi d’implantologia computer guidata e creare al meglio i piani di cura con l’ortodonzia invisibile

Impronta digitale e impronta tradizionale: qual è la differenza?


L’impronta tradizionale prevede l’impiego di una placca metallica (o portaimpronta) che riempita di pasta vene posta all’interno della bocca del paziente per alcuni minuti. Per lo stesso il fastidio risultava decisamente notevole, calcolando anche eventuali conati di vomito causati dalla placca stessa e dall’ansia. Ma non solo, il rischio di danneggiare il calco ottenuto non è indifferente, fattore che porterebbe il paziente a doversi sottoporre nuovamente all’impronta.

Impronte digitali grazie allo scanner intraorale  basterà il semplice passaggio dello stesso all’interno del cavo orale del paziente e  pochi secondi per ottenere in tempo reale l’impronta digitale. Questo si traduce inoltre in maggior efficienza, rapidità e minor fastidio ai danni del paziente.

impronte digitali 3D
impronte digitali 3D